Prima ancora di cominciare questo percorso verso l’internazionalizzazione, cerchiamo di dare una chiara definizione di cosa si intende per internazionalizzazione.
Cosa si intende per internazionalizzazione?
“Il processo attraverso il quale un’azienda intrattiene rapporti con soggetti residenti nei mercati esteri, allo scopo di vendere, produrre ed acquistare materie prime.”
Una delle migliori ricerche eseguite online sull’internazionalizzazione è di DoxaDigital, commissionata da Google, la quale ci fa comprendere lo scenario dell’internazionalizzazione, infatti il 12% delle aziende di piccole dimensioni intrattiene rapporti con l’estero, contro il 48% delle aziende di medie dimensioni. Tra i rapporti che si instaurano tra soggetti il principale è quello dell’esportazione.
Le caratteristiche che sollecitano le esportazioni sono riassumibili in:
– Crescita domanda prodotti Made in Italy
– Qualità del prodotto superiore ai concorrenti
– Brand reputation facilmente influenzabile
Queste caratteristiche fanno capo al fatto che l’esportazione viene percepita oggi come l’unica reale soluzione come risposta alla crisi, tuttavia vi sono delle difficoltà che si intercettano nella pianificazione di esportazione:
– Difficile individuazione di partner commerciali
– Utilizzo di soli canali tradizionali offline
– Difficile individuazione dei paesi nei quali esportare.
Lo scenario delle esportazioni a Luglio 2015
Le esportazioni sono tendenzialmente in crescita, +6,3%, vendite verso l’area Ue +5,7% e vendite verso l’extra Ue +7.0%. Tra i paesi che hanno assorbito maggiormente le esportazioni, Belgio +42,3% e Stati Uniti +22,9%, mentre tra i comparti che hanno suscitato maggior interesse confermiamo la presenza del made in Italy, specificatamente del settore agroalimentare, della moda.
La cosa che risulta essere una componente necessaria per le esportazioni diventando una reale necessità,è quella di effettuare esportazioni utilizzando strumenti digitali.
Per digitalizzazione si intende “il processo di conversione dell’azienda, della produzione, della vendita e della propria attività di comunicazione, attraverso l’utilizzo degli strumenti digitali.”
In termini di digitalizzazione, le aziende italiane sono in un stato embrionale, le maggiori attività di digital marketing messe in campo sono:
– geolocalizzazione di goole maps
– attività seo
– creazione di profili aziendali su facebook
– ottimizzazione sito internet responsive
– attività sem
Secondo la ricerca “Work in Food, future jobs trends in the food industry” solo il 43% delle aziende italiane attive nella produzione e commercializzazione di prodotti enogastronomici intende investire in figure specializzate in area digital marketing, un dato che dimostra la scarsa confidenza delle aziende della food industry italiana con il mondo del web marketing in generale e dell’eCommerce in particolare.
L’ Italia intanto risulta 25° per livello di digitalizzazione in Europa, mentre l’ecommerce risulta essere un’opportunità a fronte della recessione che sta mettendo in discussione i modelli di business tradizionali. I dati parlano chiaro, dal 2014 al 2015, +15% di vendite tramite e-commerce, +24% in media per la vendita di prodotti, lo scenario del mercato globale vede solo il 4% delle imprese italiane vendono online. In previsione nel 2018 le vendite cross country raggiungeranno quota 307 miliardi di dollari, coinvolgendo oltre 130 milioni di acquirenti.
Leader d’Europa viene incoronato il Regno Unito, circa 94 milioni di spesa previsti entro dicembre 2015. Le vendite online rappresentano il 30% dell’economia del Paese. Germania e Francia occupano rispettivamente il 5° e il 6° posto in classifica, mercato pari a 74 e 42 milioni di dollari.
Nonostante questo, nel settore agroalimentare, l’Italia è ancora falino di coda dell’ Europa, con un’incidenza solo dell’1% sul totale del mercato dell’eCommerce.
Sicuramente vi sono delle barriere allo sviluppo delle esportazioni online
– Necessità di rapporto diretto con clientela
– Scarsa predisposizione all’acquisto online dei clienti
– Timore di copie dei prodotti/servizi
– Scarsa conoscenza del personale e adattabilità al digitale
– Abitudini alimentari diverse
– Logistica
– Normative
L’Italia rappresenta l’1,25% della popolazione mondiale collegata a internet, quindi su quale mercato è necessario svilupparsi?
È naturale pensare quindi che il mercato principale per espandersi sia proprio l’estero.
In relazione a quanto sopra, vi sono due elementi di vantaggio che risultano rendere interessanti le azioni di esportazione attraverso canali digitali:
1. marketplace sono di facile accesso al mercato internazionale
2. in alcuni casi all’estero, il prezzo è meno sensibile.
In merito a questo, credo che uno dei video maggiormente interessanti in ambito di internazionalizzazione online sia quello del case history del Pastificio dei Campi, video prodotto e condiviso da Google nel progetto “Made in Italy – Eccellenze in digitale”
Da questo video ci sono quattro informazioni che sono fondamentali per comprendere meglio il ruolo del digitale in un’attività di internazionalizzazione:
– La comunicazione digitale è necessaria per aziende di piccole dimensioni
– Il digitale avvicina e porta i prodotti di qualità al centro del mondo
– Per la prima volta non c’è più bisogno di idee che di mezzi
– Sulla rete le bufale non durano.
Made in Italy diventa lo strumento con il quale riuscire ad accedere al mercato internazionale con le esportazioni, le vendite di prodotti a marchio Made in Italy nei mercati internazionali sono cresciute tendenzialmente del 9,2%.
Vantaggi: Prodotto percepito come migliore rispetto alla concorrenza.
Svantaggi: Crescita di prodotti simili non italiani.
“Il made in Italy è fatto per la rete, nel mondo il Made in Italy viene cercato in maniera impressionante, ma la domanda di questo brand (terzo nel mondo) rimane insoddisfatta.Internet permette anche ai piccoli di raggiungere il loro target di riferimento e di entrare in contatto con le loro nicchie di target per poter soddisfare la domanda. Ma bisogna svegliarsi.”
Cit. Diego Ciulli – Relazioni istituzionali Google
Google è dal 2013 che sta sviluppando un portale denominato “Made in Italy – Eccellenze in digitale” nel quale racconta storie di successo e diventa elemento di sviluppo dell’export per le aziende italiane.
Le caratteristiche che diventano fondamentali per un’adeguata attività di esportazione risultano essere:
>> Una struttura flessibile.
Le start-up riescono più facilmente a sviluppare attività per il raggiungimento dei mercati internazionali.
>> Un’eccellenza artigianale.
I prodotti che sono percepiti come artigianali e prodotti di eccellenza hanno un vantaggio competitivo rispetto ai competitors.
>> Pianificazione logistica.
I tempi di consegna, il trasporto e la disponibilità a magazzino, sono elementi indispensabili per poter soddisfare la clientela.
>> Ascolto online del mercato.
Oggi più che mai, si possono fare delle ricerche sui prodotti per comprendere i gusti e le abitudini alimentari degli utenti in target.
Vuoi scaricare le slide? Clicca qui.
Fonti:
DoxaDigital
Expo 2015 da ManpowerGroup
Digital Economy and Society Index
Osservatori.net
Ecommerce Europe 2014 Key B2C
Istat
Google – Made in Italy – Eccellenze in digitale.