Simona Ullo è un ex ingegnere informatico con un “dottorato in visione artificiale” che un bel giorno ha deciso di mollare tutto per inseguire un sogno. L’ho conosciuta in un progetto di influencer marketing con un Brand. Si capisce fin da subito perché Simona ce l’ha fatta, perché è determinata! Come quando ho chiesto chi voleva raccontare la propria storia di artigiano e lei mi ha risposto subito raccontando di sé e di come abbia costruito la sua “casa” sul web!
Come nasce il tuo progetto di diventare un’artigiana?
Nel 2015 parte la mia avventura con The Yellow Peg, inizialmente un blog di cucito oggi anche un brand di abbigliamento e accessori fatti a mano con un tocco retrò. Da buona figlia del web, questa era un’avventura che non poteva prescindere dal digitale. Chiaro, la mia formazione mi è stata d’aiuto nei vari smanettamenti ed i passi erano per me piuttosto chiari fin dall’inizio: avere un mio dominio, mettere su un sito con un’identità grafica chiara e pulita, disegnare un logo che fosse longevo e pianificare contenuti che fossero interessanti per chi, come me, partiva da zero e voleva avvicinarsi al mondo del cucito con un approccio più moderno e ispirato a quanto già stava succedendo oltre confine.
Consiglio sull’identità del tuo Brand.
Crea un’identità grafica chiara e pulita. Se l’identità è chiara per i tuoi potenziali clienti, ma sopratutto se è chiara per te, sarà sicuramente più facile pianificare contenuti coerenti sui social ma sopratutto coerenti per chi ti seguirà. Fai un test, chiedi a 5 dei tuoi follower o clienti di assegnare al tuo brand 3 valori e un colore. Se non riceverai risposte simili forse non hai sviluppato un brand chiaro e coerente!
Così mi sono rimboccata le maniche e nel dopo lavoro ho iniziato a mettere su i pezzi in perfetto stile fai da te: ho disegnato il mio logo, acquistato un tema wordpress responsive che ho personalizzato secondo le mie esigenze, ho creato profili su tutti i social: twitter, facebook, instagram e anche pinterest, e ho cominciato a scrivere contenuti. Allora cose tipo SEO, branding, digital marketing, calendario editoriale e tutti i meccanismi perversi di ogni social network erano solo una serie di brutte parole (e siccome sono una brava ragazza non le conoscevo).
La scelta del nome è importantissima ma anche molto complessa! Il tuo da dove deriva?
C’è un’espressione in inglese “Shopping off the peg” che vuol dire fare shopping dalle grandi catene dove tutto è fatto in serie e con poca cura. The Yellow Peg è la contrapposizione a questa filosofia e racchiude quindi di per sé il concept attorno a cui ruota il mio brand. Il giallo è il colore della felicità: è il sentimento che voglio trasmettere a chi acquista le mie creazioni ed è il motivo che mi ha spinta a stravolgere la mia vita per fare della mia passione un lavoro. Ho scelto la lingua inglese perché dall’inizio sapevo di volermi aprire ad un pubblico internazionale, sia sul fronte del blog di cucito che sullo shop. Ho anche fatto attenzione che non esistesse già (ovvio) e che fosse facile da scrivere anche se detto a voce ad un italiano che l’inglese non lo conosce bene. E’ “orecchiabile” e rimane impresso, credo sia questo che alla fine mi ha convinta del tutto.
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Quando hai iniziato a vendere online i tuoi prodotti?
Un anno dopo ho aperto il mio shop Etsy su cui vendo ma secondo meccanismi e ritmi ancora poco chiari. Ho configurato il mio sito per l’e-commerce ma non sono ancora riuscita a trovare il tempo per farlo partire. Ho un laboratorio tutto mio a Verona, appena fuori dal centro storico, con all’interno un negozio dove vendo le mie creazioni. Partecipo ai mercatini, ma solo a quelli giusti ché di star dietro ad un banco a prendere caldo, acqua, vento, freddo con la gente che guarda i prezzi e fa le facce ne ho già avuto abbastanza l’anno scorso (!). Ora la gente guarda le mie creazioni e sorride con lo sguardo quindi capisco che qualcosa devo averci azzeccato. E vendo, non dormo su un letto di banconote, ma vendo e ho clienti soddisfatti.
Elimino il superfluo che per me non funziona: via twitter, tengo solo IG e facebook e comincio a capire che ho pubblico diverso sui due fronti (ma devo ancora capire come sfruttare questa cosa a mio vantaggio). Nell’ultimo anno ho investito un po’ sulla formazione, ho letto tanto tanto e tanto (e fatto la fatica di discernere i venditori di fumo – tanti – che ci sono online dalla gente veramente preparata che può darti una mano concreta), ho acquistato un corso su instagram, sto studiando come fare SEO sul mio sito ma ci devo ancora lavorare.
Consiglio:Elimina il superfluo e concentrati su un touchpoint
Per touchpoint s’intende il punto di contatto tra te e i tuoi potenziali clienti. Concentrati su un singolo touchpoint, quello più utile per te perché sono presenti persone a cui potrebbero interessare i tuoi prodotti. Dai continuità alla creazione di contenuti coerenti con il touchpoint e cerca di sfruttare la tua visibilità per far crescere la riconoscibilità del tuo brand. Le vendite arriveranno!
Dopo due anni dall’inizio della tua avventura, come va?
Lo shop su etsy va decisamente meglio. Certo, so bene che avere uno shop su un marketplace ti da un controllo solo limitato sulle vendite e sulle opportunità ma rimane comunque una buona vetrina e il modo per raggiungere un pubblico che altrimenti non raggiungerei. Il mio progetto sull’e-commerce è ancora nella to-do-list, ma mi sono ripromessa di lavorarci per il prossimo anno (a proposito, ho capito che fissare degli obiettivi e darsi un tempo insieme ad un elenco di azioni per realizzarli è l’unico modo per raggiungerli davvero).
Etsy ha cambiato alcuni meccanismi. Sono più le clienti che arrivano da etsy o quelle che porto io con il web marketing? Diciamo che le conversioni maggiori al momento vengono da etsy, ma ho portato a termine molte più vendite online fuori dal marketplace rispetto all’anno scorso curando e pianificando meglio la mia comunicazione sui social. Duplico ancora i contenuti di facebook e Instagram perché al momento ho deciso di concentrarmi su altri aspetti della comunicazione: pianificando il calendario settimanalmente, pianificando le offerte e la pubblicizzazione ad esse relativa, sfruttando batching day per preparare i contenuti del blog e della newsletter.
Insomma nel succo quello che è veramente cambiato è un approccio più sistematico ed organizzato al business basato su una pianificazione a tutti i livelli, da annuale a settimanale.
Rimane sempre tutto un work in progress, inclusa la mia formazione, ma vedo una crescita e capisco che la direzione è quella giusta.
Consiglio:Consiglio sulla Programmazione Settimanale
Cerca di programmare i tuoi contenuti. Il lunedì ad esempio racconti il progetto che stai per realizzare, il mercoledì pubblichi la foto con un tuo cliente, il venerdì fai vedere un prodotto finito con la possibilità di acquisto. Prova a realizzare un piano settimanale simile a questo per 3 mesi. Vedrai che sei hai seguito anche i consigli sopra qualcosa si sbloccherà!