Nico Caradonna, ottico ortottista, specializzato in riabilitazione visiva ed appassionato di tecnologia, è il fondatore del primo blog italiano di occhiali di design, ideatore del progetto #OtticodelWeb ha preso le redini dell’azienda di famiglia e come farebbe un digital marketing manager, ha colto l’importanza del web e da visionario quale è ha costruito la giusta prospettiva per il suo business!
Ciao Nico e bentrovato! Ultimamente ci siamo sentiti e confrontati sulla realizzazione della tua ultima vetrina del tuo negozio, una vera e propria opera d’arte. Allora non usi solo il digitale per intercettare i tuoi clienti! Quanto c’è di offline e quanto di online nel tuo business?
Ciao Pietro, sono felice di essere sul tuo blog con una piacevole chiacchierata!
Dunque, la vetrina a cui fai riferimento è una delle tante iniziative che ho sviluppato per unire sempre più il mio ambiente lavorativo reale a quello virtuale. E’ la mia strategia quella di proporre coerenza fra i due luoghi che frequento ogni giorno. Per me è fondamentale sapere che chi mi segue sul digitale possa ritrovare in negozio lo stesso design (dal prodotto al visual merchandising), la stessa qualità dei servizi ed i contenuti veicolati in rete. Una componente rafforza l’altra in un mix perfetto di ingredienti che sono finalizzati alla completa soddisfazione del cliente (o potenziale). Devo essere sincero, non è stato tutto così coerente sin da subito. Ho lavorato passo dopo passo per il mio personal branding e parallelamente per la nuova immagine dell’Ottica Caradonna e sono orgoglioso che i clienti, gli utenti e tutti gli appassionati di occhiali riconoscano gli stessi valori tra i due brand che rappresento, il mio e quello della mia azienda.
Oggi molti negozi che vendono prodotti di grandi brand non valorizzano la propria azienda e la propria value proposition. In questo modo non hanno un reale vantaggio sulla concorrenza! Quando e perché hai deciso di fare Branding per la tua attività?
Ho studiato molto questo fenomeno trasversale nel commercio ed ho capito che nel mondo dell’ottica è drammaticamente impattante. In molti non danno peso alla propria value proposition e non si rendono conto del rischio enorme che stanno correndo. Il mercato dell’ottica corre in una direzione che sviluppa vantaggi solo per i big, per questo è importante studiare una strategia di posizionamento. Nella mia esperienza ho valutato sin da subito il posizionamento ideale per la mia azienda ed ho convogliato tutte le mie energie in questa direzione. In questi ultimi quattro anni mi è stato utile studiare qualche caso italiano, non solo del mio settore, per poter cogliere gli aspetti che più incidono nelle strategie di posizionamento. La mia vision e quella della mia azienda è orientata al servizio di qualità, la valorizzazione della persona e soprattutto alla protezione del valore della vista.
Abbiamo capito che sei una persona attenta alle novità anche in ambito digitale, ma non mi vorrai mica dire che fai tutto da solo! Come ti dividi tra lavoro ordinario in negozio e promozione sul web? Chi ti aiuta a mantenere attiva la tua pagina “Ottica Caradonna e i tuoi profili social personali?
Come in tutti i business la squadra è l’epicentro del successo, quindi ti confermo che ho un team di professionisti che mi seguono in tutte le attività online e offline. Negli anni e con le esperienze condivise, i miei consulenti sono diventati amici e questo facilita molto il raggiungimento degli obiettivi. Quando si lavora ad un progetto con la stessa passione, si diventa inevitabilmente una grande famiglia. Quindi sì, tutto il mio lavoro per Ottica Caradonna e OtticodelWeb è organizzato con un team di professionisti che ho costruito nel tempo, secondo criteri di competenza ed empatia.
Molti dei tuoi colleghi hanno difficoltà comprendere il valore di una strategia online per la loro attività. Concretamente in che modo ha influenzato la tua azienda? Quali sono i risultati oggettivi che hai ottenuto con la tua azienda?
In qualche occasione pubblica ho detto che grazie al digitale ho potuto alzare il volume delle mie idee. Ed è stato così, davvero. Partendo da un’ottima base di reputazione offline, sviluppata in venti anni di lavoro da mio padre, il mio lavoro si è evoluto molto naturalmente attraverso il web. Non ho costruito cose nuove intorno al mio brand, ma ho utilizzato gli strumenti e le strategie giuste per comunicare efficacemente quello che siamo come professionisti e prima ancora come persone. Nel lavoro di questi anni ho potuto rafforzare il legame con i nostri clienti ed ho intercettato molti nuovi. Dopo quattro anni di lavoro, tutto questo è per me un ottimo risultato, ma ti confido che sono solo al 10% del mio percorso. Ho in cantiere dei progetti che vedranno la luce nei prossimi 12/18 mesi.
Una frase mi ha colpito in uno dei tuoi ultimi interventi in pubblico. “Sul Web non vendo occhiali. Ogni giorno mi preoccupo di spiegare quanta passione nutro per il mondo degli occhiali”. Come spiegheresti il personal branding sui social ad un tuo collega?
Il personal branding è un bellissimo viaggio. Per renderlo unico devi avere con te una valigia piena di sogni da realizzare, occhi curiosi per osservare e tante belle parole per raccontare. Il mio percorso è una storia di intrecci tra esperienze personali e momenti lavorativi. Ogni giorno racconto quello che sono attraverso quello che faccio e mi preoccupo solo di farlo in maniera efficace. Non so dirti se sia questa la formula migliore in assoluto, ma posso assicurarti che per me è quella vincente ed il mio business lo sa bene.
Futuro. Anno 2030. Siamo a Pitti Uomo. Tu hai un tuo Stand fluttuante, (gli stand fluttuanti sono stati pensati per occupare maggior spazio volumetrico e fortunatamente costano meno 😀 ). Tu hai un prodotto innovativo, un occhiale da mostrare in esclusiva internazionale. Come si chiama e che cos’ha di diverso da un occhiale tradizionale?
E’ un occhiale che cambia colore in base ai sentimenti che proviamo. Un particolare sistema fotocromatico che non reagisce alla luce del sole, ma alla luce che sprigionano i nostri sguardi in base alle emozioni. Il nome sarebbe #MyPerception, un nome legato ad un progetto che mi ha cambiato la vita.
Grazie Nico per il tuo contributo!
[…] che puoi costruire da un momento all’altro. Serve impegno e passione per quello che comunichi. L’intervista a Nico Caradonna, o meglio l’#Otticodelweb, è un esempio lampante e […]